Non ci vuole la palla di vetro per capire l’Italia

la corruzione, in Italia, scandisce i passaggi decisivi della storia del Paese se si esamina la sua evoluzione, si può constatare come sin dai tempi della Monarchia si registra una differenza sostanziale tra il nostro Paese ed altri Paesi europei ed ha assunto dimensioni di gran lunga più vaste, rispetto agli altri Paesi europei. Mentre altrove la corruzione è una sommatoria di singoli eventi, in Italia è sistemica ed è una forma “naturale” di esercizio del potere della classe dirigente e della struttura sociale che porta all`impunità, all’accettazione ed alla rassegnazione e, potendo contare sulla rassegnazione delle classi sottostanti, si autogarantisce l’impunità: il frutto di una radice comune che inquina la vita democraticaLa corruzione continua ad avere radici così profonde “che le grida non possono raggiungere” e, se tutto è nelle mani dello Stato, passa inevitabilmente, dalle Pubbliche Amministrazioni. Dopo aver fatto un elenco, noioso e non esaustivo delle società in mano pubblica, abbiamo fatto una scarna cronistoria di tre scandali “simbolo” replicati nell’ideazione, nello svolgimento e nelle conclusioni dall’unità d’Italia ad oggi. Il Mo.s.e., sommerso dai debiti e di cui si dovranno attendere anni per vederne il completamento ed il cui costo continua a lievitare e le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026 non ancora iniziate ma delle quali, alla luce delle pregresse esperienze, è facile prevedere come andrà a finire. Sui fallimenti, sugli scandali e sulle montagne di soldi che muovono, continuano a volteggiare schiere di con- sulenti, esperti, professionisti e banche d’affari. Alla fine tutto si conclude a tarallucci e vino ed a pagare è sempre lo Stato. C’è un articolo di Italo Calvino ed il post scriptum di Indro Montanelli, datati ma di grande attualità.

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