Il feudalesimo è morto, i diritti feudali no !

In Italia, il feudalesimo non è mai morto e, se è morto, sopravvivono ancora i diritti feudali e gli antichi privilegi concessi a pochi con il pretesto di tutelare l’interesse di tutti. Così, per garantire un “adeguato” tenore di vita a notai e titolari di farmacie si tiene in vita la pianta organica, cioè una griglia protettiva che commisura il numero di notai o l’apertura di nuove farmacie alla consistenza della popolazione. Ad ogni farmacia viene, cioè, assegnato un numero di presunti malati, blindando il mercato e trasformando il reddito in rendita.

Anche se il farmacista si limita a consegnare al cliente il medicinale prescritto nella ricetta, come un qualsiasi alimentarista, e nonostante la rapida diffusione delle farmacie online, in Italia il farmacista è legittimato dal possesso di un negozio per cui, legando l’esercente al territorio, il valore delle licenze cresce a dismisura. Peraltro, ad esempio, i titolari di farmacia, operando in convenzione come punti vendita della Regione, forniscono gratuitamente ai portatori di ricetta i medicinali al cui pagamento provvederà la Regione. La quale acquista i medicinali con uno sconto medio del 55% e riconosce alle farmacie un aggio del 12% calcolato non sul prezzo d’acquisto ma su quello pieno. Quindi, l’onere è della Regione e i farmacisti percepiscono gli utili senza rischi. Chi è insediato al vertice dello Stato, compra con i soldi dei contribuenti la benevolenza di queste corporazioni per canalizzare il consenso, tratta il cittadino da imbecille ed usa l’interesse generale come pretesto per moralizzare una scelta immorale. Lo Stato, quindi, preferisce tutelare gli interessi organizzati, ancorché minoritari, trascurando quelli dei singoli individui, che sono la larghissima maggioranza. In tal senso va la prevista chiusura domenicale della grande distribuzione che andrebbe incontro alle esigenze di poche migliaia di lavoratori ma toglierebbe a milioni di cittadini la possibilità di fare acquisti nei giorni festivi. Se lo Stato, invece di valorizzare l’individuo, aiutando le categorie a sopraffarlo, lo costringe ad affiliarsi, allora saltano i diritti individuali e con essi lo stato di diritto: altro che democrazia diretta e/o partecipativa!

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