E i governi di tutti i colori si palleggiano le responsabilità

Il caso ex Ilva è paradigmatico di come i partiti si palleggino le responsabilità e preferiscano salvare imprese decotte piuttosto che investire in nuove iniziative. La procura di Taranto è in guerra con lo stabilimento dal 2012, quando arrivò persino a sequestrare più di un miliardo di euro di prodotti finiti definendoli corpi del reato. Uno dei motivi per cui ArcelorMittal ha deciso di andarsene è dato dal dover misurarsi con adempimenti disposti dalla magistratura che non consentirebbero l’avvio del piano di risanamento concordato. Poi c’è la lungaggine della giustizia civile che scoraggiano ad investire in un Paese incapace di risolvere le controversie in tempi compatibili con il business. I partiti promettono soluzioni facili a problemi complessi senza tener conto dei dati e della scienza. Le strade, le gallerie, le ferrovie dell’Alta velocità, i termovalorizzatori, gli inceneritori, le trivellazioni sono il frutto di congiure dei poteri forti, in nome dei loro interessi. Le vaccinazioni sono opera della propaganda delle multinazionali farmaceutiche. Le scelte decisive per il futuro di una nazione vengono giocate a dadi, nel contesto di democrazie radicalizzate. La politica scarica la propria incapacità e le proprie responsabilità sui magistrati che sono rimasti gli unici a difendere il diritto alla salute dei tarantini. L’intervento della magistratura ha squarciato il velo dell’irresponsabilità di tutti quelli che, pur dovendo intervenire, sono rimasti fermi per anni. Conciliare il diritto alla salute degli abitanti e di quelli che si nutrono dei prodotti provenienti dal territorio con il diritto dei lavoratori a mantenere il posto di lavoro. Sono trent’anni che i tarantini si ammalano e muoiono ma la caccia al voto supera qualsiasi limite Anche quello della decenza

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