La politica è solo un gioco di specchi !

Il quasi 34% di italiani che ha assistito all’esibizione di Berlusconi nella tana di Santoro non ha potuto non rendersi conto che in Italia nessuno mette in discussione un sistema che non solo garantisce l’inamovibilità di chi occupa posizioni di privilegio ma gli consente anche di tramandarlo ai figli o di scegliere chi in quel posto dovrà succedergli. Niente di nuovo sotto il sole. Santoro che vede impennarsi gli ascolti e Berlusconi che propaganda il suo prodotto sono la dimostrazione più evidente che non esistono politiche di destra e di sinistra ma sceneggiate elettorali che servono a nascondere gli interessi particolari dei ceti protetti. Il differente colore delle casacche, serve solo a dare al cittadino la sensazione di poter scegliere. Come sosteneva Oriana Fallaci nelle “La distinzione tra destra e sinistra non esiste più, c’è un’unica squadra che combatte sé stessa o per sé stessa: anche se cambiano le maschere, il copione è sempre lo stesso. Destra e sinistra si somigliano e, difendendo le corporazioni, difendono se stesse e non rischiano di perdere consensi. Così ad esempio, quando Renato Soru, candidato della sinistra in Sardegna, ha acquistato l’Unità, nessuno ha fatto rilevare che si trovava nello stesso conflitto di interessi di Berlusconi. Il contagio ha toccato entrambi gli schieramenti, i partiti si legittimano a vicenda e tutti difendono il modello organicistico che garantisce a ciascuno il suo posto ostacolando la nascita di un vero mercato. I vizi e gli obiettivi dei partiti sono identici: differiscono soltanto le modalità per conquistare il consenso: in entrambi si decide in modo verticistico ma uno promette soluzioni miracolistiche e l’altro fa leva sugli ideali per influenzare il processo di formazione della volontà; uno non ha mai dubbi e l’altro non smette mai di averne. Entrambi, però, non si preoccupano affatto dell’interesse pubblico e del futuro del Paese anzi confidano nell’asimmetria: oggi vinco io e domani vinci tu, l’importante è che a giocare siamo sempre noi due !

Il Parlamento, trova sempre ampie convergenze nell’allargare l’ombrello pubblico e nel creare nuove categorie di “politico-dipendenti” incrementando, così, il numero di coloro che sono costretti a rivolgersi al mercato della politica per mendicare o comprare un posto di lavoro. Le parti si sorreggono a vicenda e sono sempre trasversalmente d’accordo nell’emarginare l’individuo, nel corporativizzare ogni attività e nel combattere le zone franche, libere da regole e sottratte al loro controllo. La progressiva statalizzazione ha prodotto l’irrigidimento della società le cui membra, legate da uno stato onnivoro ed onnipresente, non hanno più la necessaria energia per reagire. Mentre l’economia si è sottrae al controllo statale noi allarghiamo l’interferenza pubblica e difendiamo le reliquie sociali, seduti su un ghiacciaio che il vento della globalizzazione sta rapidamente sciogliendo

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