Le corporazioni sono inattacabili se la politica è attenta solo al numero di elettori che ciascuna di esse è in grado di portare al seggio. Non serve attendere molto per capire se anche Matteo Renzi, il cui unico e non trascurabile merito consiste nel non essere stato allevato nel brodo culturale degli apparati e di essere arrivato alla segreteria del Pd senza l’imprimatur di un capo corrente, voglia continuare a giocare con lo stesso mazzo di carte. Riuscirà ora a non farsi imbrigliare nelle logiche spartitorie ? Eviterà di scalfire l’assetto corporativo che ha così ben garantito l’inamovibilità alla classe politica precedente ? Il numero dei ministeri, che inizialmente sembrava potersi ridurre a dodici, è già lievitato a diciotto e forse lieviterà ancora con conseguente moltiplicazione dei sottosegretari. Se sarà consentito ad ogni corporazione di esercitare un potere di ricatto, l’Italia tornerà, con il “Manuale Cencelli”, ad essere un mercato in cui il parlamento è costretto a mercanteggiare, distribuendo favori per comprare consenso. Dare qualche sforbiciatina alle spese non basta più, occorre intervenire sul modello di sviluppo facendo in modo che gli interessi organizzati non prevalgano più su quelli della collettività. Il vero banco di prova sarà, l’oggettività dei criteri adottati nella nomina dei vertici delle aziende pubbliche. Il problema non è che siano scelti tecnici di alto o baso profilo ma che sia la politica ad effettuare le scelte motivandole a posteriori. Se non saranno preventivamente individuati parametri oggettivamente riscontrabili, i nomi saranno estratti sempre dallo stesso mazzo e sarà evidente che il Paese avrà una fregatura in più e tante illusioni in meno. Allora sapremo se è nato un leader o se si tratta del solito prestigiatore che nasconde la realtà per giustificare una semplice turnazione nel beneficiare di vecchi privilegi. Se il nuovo leader è, non solo anagraficamente, giovane, deve rompere lo status quo servendosi della rete per liberare l’individuo dalle lobbies, offrendo a tutti la possibilità di verificare i requisiti e l’etica dei candidati a ricoprire incarichi pubblici. Se non si demolisce questo sistema verticistico costruito sulle appartenenze, ogni provvedimento può lenire il dolore ma non estirpa la radice del male. Le nuove tecnologie hanno cambiato il contesto lasciando a Renzi la possibilità di scegliere se vuole guadagnarsi qualche trafiletto o correre il rischio di passare alla storia.
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