La Ruspa Esattoriale

C’era una volta un limite al pignoramento dello stipendio o della pensione fissato per lasciare al debitore un margine di sopravvivenza. Il decreto “Salva Italia”(1.10.2012 del Governo Monti) ha imposto che le pensioni confluiscano direttamente ed automaticamente dall’Istituto di Previdenza su un conto corrente che il pensionato è costretto ad attivare. Così Equitalia ha il diritto, e lo esercita con spietata crudeltà, di effettuare il pignoramento non nei limiti di un quinto presso l’ente erogatore, ma dell’intero importo della pensione una volta che questa sia versata sul conto corrente. Un prelievo coatto che, sempre più spesso, viene esercitato in modo inversamente proporzionale all’ammontare della pensione. Infatti, ad essere perseguita con particolare rigore è l’evasione  realizzata da piccoli imprenditori, artigiani e pensionati in quanto si tratta di fasce con scarse possibilità di difendersi da eventuali “disguidi” che possono assumere carattere estorsivo e che non dispongono di stuoli di consulenti che ne tutelino le ragioni. Abbiamo, quindi, un’amministrazione, spietata con i deboli, diventa morbida con i forti. Uno Stato Robin Hood alla rovescia, ruba ai poveri per dare ai ricchi.  Equitalia, in caso di debiti di un pensionato con il fisco, pignora tutte le somme depositate sul conto corrente, la cui apertura è condizione sine qua non per vedersi accreditare la pensione, col pretesto che su quel conto potrebbero essere confluiti anche altre somme. In tal modo, blocca il conto corrente negando il diritto alla sussistenza garantito dalla Costituzione ai pensionati costringendoli a ricorrere al giudice per far sbloccare il conto. Come al solito, l’incapacità del legislatore demanda al giudice ordinario la soluzione del problema ma il danno è già fatto. Il blocco del conto lascia il suo titolare nell’impossibilità di affrontare le spese quotidiane, per il periodo che intercorre tra la notifica all’istituto dell’atto e l’udienza di dichiarazione avanti il giudice. Per stare tranquillo il pensionato deve, lo stesso giorno dell’accredito, ritirare dall’istituto l’intero importo della pensione. Si tratta di atti intimidatori di Equitalia che, avendo accesso a tutte le informazioni per accertare i redditi, le situazioni patrimoniali e per conoscere la provenienza degli accrediti e la consistenza del conto corrente, esercita in modo improprio le sue prerogative. Il suo accanirsi, quindi, è ancor più odioso perché esercitato sulle fasce deboli costretti a vivere i giorni della pensione come un incubo e sotto tortura.

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