Gli ordini professionali ? Una tassa occulta per cittadini e imprese

Nessuna liberalizzazione anzi si torna pesantemente indietro dopo l’approvazione della riforma forense e della legge che attribuisce il riconoscimento giuridico a numerose associazioni, non organizzate in ordini o collegi. Con la prima l’avvocatura ha ottenuto la cancellazione delle timide aperture alla concorrenza e più poteri di quante avesse osato dargliene la legge fascista del ’39 con la seconda si è fissato il principio che ogni attività per essere svolta deve essere giuridicamente inquadrata e politicamente accreditata. Il Parlamento, ha licenziato i due provvedimenti alle spalle di un esecutivo guidato da Monti, che subiva le misure, in controtendenza rispetto al suo programma, senza sentire il bisogno di dimettersi. E questo sarebbe senso di responsabilità……..

Se anche coloro sui quali si confidava per fare ripartire il Paese trattano i principi come se fossero merce da barattare sul mercato elettorale allora sono veramente scarse le speranze di far ripartire il Paese. Sarebbe forse utile, in tempi di spendine review, eliminare l’Antitrust, le cui indicazioni sono costantemente disattese, ed uscire dall’Unione Europea, le cui Direttive e la cui giurisprudenza sono recepite secondo i capricci delle minoranze organizzate. Gli interventi dell’Antitrust sono “prediche inutili” rivolte ad un Parlamento che concepisce la “suasion” solo sulla base del numero di elettori che ogni categoria è in grado di portare al seggio e “moral” come una categoria dello spirito priva di effetti pratici. Su questi concetti, come dimostra il progetto di riforma della professione forense e quello sul riconoscimento delle associazioni, poi diventati legge, le parti politiche sono tutte trasversalmente d’accordo. Purtroppo l’opinione pubblica non si è ancora resa conto delle difficoltà e dei costi che è costretta a sostenere per adempimenti e pratiche burocratiche imposti per legge al solo fine di sottrarre soldi ai cittadini per distribuirle alle categorie. L’obbligo, ad esempio, di non potersi difendere personalmente e di dover essere sempre assistiti da un avvocato spesso costringe il cittadino a rinunciare ai propri diritti o a non avanzare pretese. Non è forse un “pizzo” che lo Stato impone ai cittadini di pagare in sua vece alle minoranze organizzate ?

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