E’ importante pensare ai figli…..Solo se sono i Tuoi !

La categoria forense, rivendicando il suo ruolo strategico e la sua funzione sociale, si sta battendo per il suo sacrosanto diritto di potersi suicidare in pace contro il tentativo del Governo di impedirglielo. Astutamente, quindi, ignora che l’economia è un sistema unico di parti funzionalmente collegate, che devono muoversi armonicamente per dar modo ad ogni componente di sviluppare al massimo le sue potenzialità contribuendo, così, al benessere collettivo. Sono bandite, quindi, le specificità e le attività acquistano valore nella misura in cui contribuiscono al funzionamento del sistema: i servizi senza industria non esistono ma l’industria senza servizi efficienti non può essere competitiva. Le risorse intangibili se non si inseriscono in un “gioco di squadra” non hanno alcun valore.  Negli anni ’90 quando cominciava a sgretolarsi il sistema di inquadramento professionale sotto l’incalzare delle nuove tecnologie, l’avvocatura italiana ha lasciato frantumare il sistema professionale  tamponando i problemi invece di affrontarli con misure che ne eliminassero le cause.

L’equiparazione tra professionista intellettuale ed imprenditore, emersa e consolidata in sede comunitaria, fu rifiutata per non perdere alcuni presunti  privilegi. Forse i vertici, temendo la perdita di consensi, hanno rinunciato a  gestire la transizione e alimentano la paura degli “azzeccagarbugli” di perdere, con il venir meno della protezione pubblica, status e proventi economici. Così  nella presunzione che gli iscritti non siano maturi per capire quali siano i loro interessi o forse troppo distratti per capire come e quanto il mondo sia cambiato, non hanno valutato razionalmente e senza emotività, quale sia la posta in gioco. Questo sistema, fin quando lo Stato controllava il mercato, ha reso tutti felici: gli avvocati che si pensa traggano vantaggi dalla lunghezza dei processi; gli imprenditori senza capacità imprenditoriali, che attingono alle casse dello Stato; la criminalità, che operava  indisturbata; la burocrazia, nella quale, oltre ai tanti fedeli servitori dello Stato, si annidano molti bonsai del vertice di riferimento che, sentendosene partecipi esercitano spregiudicatamente il loro potere di interdizione. Al vertice la politica con l’arma legislativa in pugno, controllava tutto consentendo ai contigui di salire molto in alto in un tempo molto breve sviluppando l’istinto alla prevaricazione ed alla rivincita sociale.

Col sottrarsi dell’economia al controllo statale, le corporazioni nate per proteggere i propri membri sono diventate un ostacolo alla loro espansione, un limite alla libertà d’impresa e un danno per la collettività. Ma questo non importa, meglio usare la forza dei numeri poiché se il numero degli iscritti si riducesse potrebbe proporzionalmente ridursi l’impatto sulla politica e il ricatto elettorale.

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