Cambia il complemento di specificazione (balneari, cambiamento, solidarietà) ma non cambia il bilancino con il quale si compone il puzzle governativo; passano le Repubbliche ma resiste il manuale Cancelli. Una volta gli italiani erano costretti a votare Dc per la paura del comunismo oggi è la crisi a salvare i partiti ed a mantenere l’inamovibilità del contesto. La paura di andare a fondo spinge gli schiavi a remare nelle galere consentendo a coloro che hanno mandato la barca sugli scogli di restare, direttamente o per procura, sulla tolda. La filosofia che suggerisce di camminare sotto i cornicioni per non bagnarsi se piove e per essere sempre pronti ad entrare in un portone al primo accenno di temporale mantiene la popolazione in uno stato di soggezione consentendo l’autoconservazione delle èlites. Vaghe, pubbliche idealità coprono le schermaglie elettorali dietro le quali continuano a nascondersi gli interessi particolari. Un nuovo ceto politico anagraficamente più giovane ma politicamente altrettanto vecchio, con personale allevato nello stesso brodo culturale e cresciuto nella logica dell’appartenenza, è entrato in scena avendo come riferimento l’interesse di chi lo ha cooptato. Non c’è alcun cambiamento ma una rotazione nell’approfittare dei privilegi che lo stare dentro il recinto continua ad assicurare: vecchia musica suonata da nuovi orchestrali. Resta, così, inalterato il potere delle vestali che custodiscono il “Tempio” pronte ad impedire ogni provvedimento che possa pregiudicare gli interessi dei gruppi organizzati che garantiscono la base del consenso elettorale. Il cd. nuovo non è frutto di un confronto tra programmi o per le idee innovative espresse ma per cooptazione da parte del vecchio ceto politico screditato e impresentabile per cui non c’è alcuna speranza di discontinuità. Nessuna riforma strutturale che possa incidere sul tessuto sociale, nessun cambiamento dei meccanismi di acquisizione del consenso da cui nasce la corruzione, solo un perdere tempo per prendere tempo sperando in una ripresa dell’economia che consenta di oliare gli ingranaggi di un’Italia feudale. Che sia nato un Governo di rattoppo ?
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