Nonostante la Commissione Europea abbia affermato che “gli stati membri dovrebbero garantire equità, proporzionalità e nessuna discriminazione nella regolamentazione dei nuovi servizi basati sulla tecnologia” le conclusioni dell’11 maggio scorso dell’avvocato generale della Corte di Giustizia europea definiscono Uber “l’organizzazione e la gestione di un sistema di trasporto urbano su domanda e, come tale, assoggettabile a licenza, come un taxi tradizionale al quale può essere chiesto di ottenere licenze e autorizzazioni, ai sensi della legislazione nazionale”. Il numero dei tassisti, esiguo rispetto a quanti trarrebbero beneficio dal Uber. Il quale porta benefici a migliaia di cittadini, che come autisti privati prestano la propria auto ed il proprio tempo per arrotondare, ed a centinaia di migliaia di utenti che possono muoversi in città a costi contenuti. Il servizio offerto dalla società californiana, infatti, è considerato negli Stati Uniti il programma di welfare che ha prodotto i maggiori benefici economici degli ultimi anni grazie al quale ognuno può lavorare senza padroni, senza dipendenti e senza orari di lavoro. L’Europa continentale, invece, ancorata a un sistema fondato sulla gerarchia e sulle categorie, ritiene la concorrenza uno strumento per regolare i rapporti tra operatori economici trascurando il consumatore al cui interesse dovrebbe, invece, essere orientata. Purtroppo, con l’Inghilterra esce dall’Europa anche la centralità dell’individuo e la possibilità di aprire le porte all’innovazione. La quale, se porta benefici grandi e diffusi, può essere arginata temporaneamente ma non fermata. Il ritardo nell’adeguarsi al nuovo si traduce in maggiori danni per gli operatori del settore. Se la Corte seguisse l’indicazione dell’avvocato generale anche nel trasporto pubblico i paesi membri andrebbero in ordine sparso. Bisogna essere tanto, ma tanto, ottimisti per chiamare unico un mercato in cui un volo da Roma a Bruxelles deve sorvola 9 diversi centri di controllo ed in cui non si riesce a dare un indirizzo unico all’utilizzo della tecnologia !
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