La Grande, e forse ultima, Abbuffata…….

In un film del 1973 si narrava la vicenda di 4 uomini che avevano deciso di suicidarsi mangiando fino alla morte, nel terzo millennio va in scena lo stesso copione in cui è la politica italiana a rischiare di suicidarsi giocandosi la sua residua credibilità sulle nomine ai vertici delle società pubbliche. Se non sarà capace di disancorare le nomine dai partiti e dalle lobbies che li sostengono Continua a leggere

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Fin dove il Parlamento seguirà il pifferaio magico ?

Lo stesso parlamento che non ha trovato il tempo di varare il riordino delle province, di ridurre il numero dei parlamentari, di varare la legge elettorale, quella attuativa dell’art. 49 della Costituzione per definire la natura giuridica dei partiti, quella sulle misure alternative al carcere e quella sul divorzio breve, di convertire il decreto sulla trasparenza degli atti pubblici e dei bilanci, di introdurre il divieto di affidare incarichi nell’amministrazione e nelle imprese pubbliche a politici o a condannati per reati contro lo Stato è riuscito, invece, Continua a leggere

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Rattoppare per non Rischiare

Vendere le auto blù, ridurre le spese del Quirinale o spostare le risorse disponibili dalla sanità al cuneo fiscale o viceversa sono palliativi che non sfiorano neppure il cuore del problema. Tutti coloro che hanno fondato le loro fortune e le loro carriere sull’appartenenza oggi sono arroccati a difesa di un modello di società, organizzata dall’alto, in cui i cittadini sono prigionieri degli apparati  Ma, anelli di una catena di connivenze Continua a leggere

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Cambiare senza rischiare ? Non si può. Ma l’Italia ci prova lo stesso…

Non ci sarebbe stato Tony Blair se non ci fosse stata la Thatcher ad aprirgli la strada, rompendo lo status quo, affrontando con decisione i problemi e cancellando in una sola notte tutte le contee inglesi. Ma in un’Italia in cui abbondano i tattici ed i furbi ma scarseggiano gli strateghi e gli intelligenti, di Thatcher non se ne trovano.  Continua a leggere

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La Messa è finita….

Questa classe politica, la generalizzazione è d’obbligo oltreché inevitabile, se avesse lo spirito di iniziativa di aprire una trattoria, fallirebbe certamente. Ha affinato la capacità di attirare clienti ma non sa, e forse neppure ha interesse, cucinare. Saccheggiando le risorse pubbliche si è, finora, procurata gli argomenti per solleticare l’avidità e la vanità degli elettori. I quali hanno perso ogni fiducia nei partiti ormai trincerati Continua a leggere

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Vecchia musica con nuovi orchestrali

La sensazione che assale il cittadino, gradito come spettatore ma fastidioso come interlocutore, è quella di essere considerato un’idiota da chi dovrebbe rappresentarne gli interessi. L’Italia è considerata dai politici come un immenso ospizio per minorati psichici ai quali gli eletti propinano il verbo convinti di poterli abbindolare ma che, invece, sfruttano la situazione finché possono trarne vantaggio e non Continua a leggere

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Ecce Homo ? O no !

Le corporazioni sono inattacabili se la politica è attenta solo al numero di elettori che ciascuna di esse è in grado di portare al seggio. Non serve attendere molto per capire se anche Matteo Renzi, il cui unico e non  trascurabile merito consiste nel non essere stato allevato nel brodo culturale degli apparati e di essere arrivato alla segreteria del Pd senza l’imprimatur di un capo corrente, voglia continuare a giocare con lo stesso mazzo di carte. Riuscirà ora a non farsi imbrigliare nelle logiche spartitorie ? Eviterà di scalfire l’assetto corporativo che ha così ben   garantito l’inamovibilità alla classe politica precedente ? Continua a leggere

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A passi felpati verso il declino…

La via del mercato, che spazzerebbe via le corporazioni, è troppo rischiosa e nessuno intende percorrerla allontanandosi dalla riva degli interessi costituiti.  La burocrazia ed i suoi privilegi non si sfiorano neppure, le risorse si reperiscono introducendo nuovi balzelli ma senza toccare la spesa pubblica per non alienarsi il consenso dei ceti protetti e dei sindacati. Un governo soporifero, Continua a leggere

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La durata del Governo ? Fino alle nomine negli enti pubblici !

Mario Monti, purtroppo, non ha affrontato i problemi con la necessaria decisione, credendo di poter cambiare il Paese, un passo dietro l’altro e con riforme graduali realizzate non rendendosi conto che, così facendo, si è lasciato rosolare dai professionisti del perdere tempo per prendere tempo i quali, non appena intravisto uno spiraglio di luce in fondo al tunnel, lo hanno liquidato senza tanti complimenti. Sperava, l’illuso, «di fronte ai sacrifici richiesti ai cittadini, di contenere i costi di funzionamento degli organi elettivi», e di «riordinare la disciplina degli ordini professionali». Continua a leggere

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Gli Ordini Professionali: Enti pubblici sì, ma esenti…..

La legge n. 125, di conversione del D.L. n. 101 del 31.08.2013, pubblicata sulla G.U. il 30.10.2013, emanata con il fine di razionalizzare le pubbliche amministrazioni, pur lasciando agli ordini il ruolo pubblico, li sottrae all’applicazione dell’art. 4 d. lgs 165/2001, che prevede la separazione dell’indirizzo politico da quello amministrativo, cioè alle regole sulla trasparenza ed alla normativa anticorruzione. Continua a leggere

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