‘A pazziella ‘mmane ‘e criature

L’assenza di meritocrazia ha creato in Italia un capitalismo senza capitale umano. I partiti hanno cancellato l’autonomia della dirigenza sostituendo al merito una selezione clientelare, come aveva fatto la Dc che per quasi mezzo secolo ha colonizzato la macchina dello Stato usando gli strumenti di cui si era avvalso Mussolini: al confino si è sostituita l’esclusione sociale ed “alla qualifica di oppositore quella di fesso”. 

Oggi tutti possono dire quello che pensavano ma possono restare disoccupati per averlo detto. Chiunque arrivi al vertice si guarda bene dal riscrivere le regole del gioco per offrire ai migliori delle classi inferiori la possibilità di accedere a quelle superiori e tiene stretto il potere di decidere chi abbia le competenze per fare carriera nell’amministrazione o per guidare le aziende pubbliche. Il punto non è “chi” viene nominato ma “come” ed in base a quale criterio. Purtroppo i partiti non rinunciano a mettere le mani su tutto ciò che può produrre denaro e clientele ed a trattare le imprese pubbliche come fossero feudi personali. Così, invece di aprire alla partecipazione del più alto numero possibile di candidati si continua a percorrere la via amicale che, trasportando il materiale infetto del favoritismo, agevola la corruzione.  Non esiste alcun criterio oggettivo di selezione ed i partiti si spartiscono le cariche e gli incarichi, in proporzione alle quote di consenso ottenuto nelle tornate elettorali, e li distribuiscono ai contigui. Tutti sono costretti ad un’appartenenza per cui l’individuo vale se ed in quanto affiliato ed i non appartenenti sono costretti a cercarsi un padrino se non vogliono restare esclusi per sempre: l’uso privato dei beni pubblici legittima l’evasione. In questo statalismo organico lo Stato, che i politicanti identificano con il governo, concede la rappresentanza degli interessi ai gruppi organizzati ricattandoli con l’arma legislativa. In tal modo chi è insediato al vertice controlla accessi e carriere, ingloba al suo interno la società civile, blinda le candidature e bolla come evasori coloro, che rifiutano di mantenere questo esercito di nominati dal quale è escluso. Col tempo la guida del Paese è finita nelle mani di incapaci e l’amministrazione nelle mani di appartenenti incompetenti. Ma che razza di democrazia è quella in cui il cittadino è chiamato a pagare le spese condominiali di un palazzo al quale gli è precluso l’accesso?

 

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